Posizioni di tiro con l’arma corta

NON è possibile individuare una posizione teorica “assolutamente perfetta” per tutti i tiratori (differenze biometriche, comportamentali e sensoriali).

Al contrario dovrà essere indicata una generica posizione (ne esistono tantissime) a cui fare riferimento. Partendo da tale posizione il tiratore troverà quella posizione a lui più congeniale, tenendo presente che qualsiasi posizione dovrà garantire un buon equilibrio ed essere “comoda”.

In assenza di questi due ultimi requisiti, al primo momento di stanchezza ed al primo attimo di deconcentrazione, il corpo abbandonerà la posizione “impostagli” alla ricerca di una posizione più comoda e bilanciata e con il corpo si sposteranno tutti quei “riferimenti” necessari per un buon tiro.

Posizione

Tiro a due mani: gambe leggermente divaricate, i piedi sono paralleli fra di loro e con una larghezza uguale o leggermente superiore a quella delle spalle. La testa è naturalmente eretta.

Il bacino è leggermente inclinato rispetto al bersaglio, la spalla debole è orientata verso il bersaglio, il peso è ripartito in modo uguale sulle gambe.

Il braccio forte è leggermente piegato, il braccio debole è più piegato (45 – 50 gradi), con il gomito orientato verso i suolo.

L’arma deve essere impugnata (con la mano forte) in modo tale che lo sperone che delimita la parte superiore dell’impugnatura venga a trovarsi nel mezzo della forcella che si forma tra il pollice e l’indice. L’arma deve essere impugnata il più in alto possibile in modo che non vi siano spazi vuoti tra lo sperone e la mano.

L’indice è disteso lungo il fusto mentre il medio, l’anulare ed il mignolo si chiudono attorno all’impugnatura. Il pollice è anch’esso disteso lungo il fu- sto e completa la presa dell’arma.

La mano debole avvolge quella che impugna l’arma in modo che i pieni dell’una ricoprano i vuoti dell’altra. I pollici sono affiancati lungo il fusto. Le palme delle mani sono ben aderenti all’impugnatura della pistola.

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